L’andamento delle ultime annate e i risultati delle Guide Vini 2021

CHIANTI RUFINA

I SAPORI DI UN TERRITORIO

Anche per i giornalisti della critica vinicola, redattori delle Guide Vini 2021 o opinionisti di grandi riviste internazionali di settore, il 2020 è stato un anno estremamente difficile per i numerosi problemi di spostamento causati dal covid19. Grazie alla fattiva collaborazione dei consorzi e dei produttori, la campagna di assaggi si è comunque svolta regolarmente, anche se con un po’ di affanno. I risultati sono stati resi noti in questi giorni e parlano di ottime prestazioni dei vini del comprensorio del Chianti Rufina.

L’attenzione è stata rivolta soprattutto al Chianti Rufina 2018 e al Chianti Rufina Riserva 2017, con alcune escursioni nei 2016 e 2015 e con la novità 2019 per i bianchi e i rosati. Il report completo degli andamenti climatici delle annate è riportato sul sito www.chiantirufina.com . Da notare l’effetto mediatico causato dall’accensione di fuochi notturni nell’inverno del 2017 e 2019, attività che ha contribuito a limitare i danni a un numero ridotto di piante. L’evento ha destato un grande stupore in chi non conosce a fondo la viticoltura francese, soprattutto quella dello Chablis, ma con un punto di merito in più per la Rufina: nello Chablis si utilizza il gas come combustibile, mentre qui si sono utilizzati tralci di vite, soluzione ecologicamente del tutto sostenibile.

Vediamo in conclusione quali risultati sono emersi dalle varie Guide.

La Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso risulta ancora oggi la più venduta e diffusa nel mondo, con le sue edizioni in varie lingue. Troviamo il massimo riconoscimento da parte del Gambero Rosso, i famosi Tre Bicchieri, per Frescobaldi con un elegantissimo Chianti Rufina Riserva Nipozzano 2017 . Ottimi risultati sono dimostrati anche dai numerosi 2 Bicchieri Rossi conseguiti. Castello del Trebbio li ottiene con il Chianti Rufina Riserva Lastricato 2016, annata da incorniciare. Poi ancora Frescobaldi con il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti 2017 e con il Pomino Bianco Benefizio Riserva 2018. I Veroni ottengono i due bicchieri rossi con il Chianti Rufina Riserva Quona 2017. E ancora Colognole con il Chianti Rufina 2017, Frascole con il Chianti Rufina Riserva 2017, e la Tenuta Bossi dei Marchesi Gondi con il Vin Santo del Chianti Rufina Riserva Cardinal de Retz 2007. Buone valutazioni anche per tutte le altre aziende del comprensorio con punteggi che attribuiscono Due Bicchieri ai numerosi vini recensiti. A fianco della Guida Vini d’Italia, Gambero Rosso pubblica la guida BereBene, 1530 ottimi vini sotto i 13 euro. Per la Rufina troviamo: Frescobaldi con il Pomino Bianco 2019, I Veroni con Alba di Paola 2019, Colognole con il Chianti Rufina 2017, Selvapiana con il Chianti Rufina 2018, Frascole con il Chianti Rufina 2018, Lavacchio con il Chianti Rufina Cedro 2018,

Daniele Cernilli, personaggio iconico della critica enologica, pubblica la Guida Essenziale dei Vini d’Italia, dove premia il Castello del Trebbio Chianti Rufina Riserva Lastricato 2016, con 95 punti e il “faccino”, ovvero il simbolo che garantisce che lo stesso Cernilli “ ci mette la faccia” e garantisce la veridicità di questo risultato. I Veroni, con il Chianti Rufina Riserva Quona 2017 ottengono 94 punti. Con 93 punti si classificano il nuovo Chianti Rufina Riserva Villa Bossi Vigna Poggio Diamante 2016 dei Marchesi Gondi ed uno scintillante Pomino Brut Leonia 2016 di Frescobaldi. Il Chianti Rufina Riserva 2017 di Frascole ottiene 92 punti, e il Pomino Rosso Villa Petrognano 2017 di Selvapiana 91 punti. Marchesi Gondi vede confermato il giudizio del Gambero Rosso sul suo Vin Santo Cardinal de Retz 2007 con i 92 punti assegnati da Cernilli.

La Guida Slow Wine edita da Slow Food in collaborazione con i sommelier della FISAR, non assegna punteggi, se non per pochi vini premiati. La procedura consiste però nel recensire le aziende più significative secondo l’impostazione “slow” che sta alla base della filosofia del movimento. La recensione, quindi, rappresenta di per sé un grande riconoscimento. Come premi assegna la qualifica Top Wine che può riguardare un Vino Slow (vino che oltre a risultare eccellente, condensa nel bicchiere caratteri legati al territorio, storia e ambiente), oppure un Vino Quotidiano (bottiglia eccellente che costa meno di 12 € in enoteca). Troviamo così Selvapiana con la qualifica di Top Wine Vino Slow al Chianti Rufina Vigneto Erchi 2017. Il Top Wine Vino Quotidiano va a Frascole per il Chianti Rufina 2018. A Frascole viene assegnato anche il premio “Bottiglia”, ovvero il simbolo assegnato alle cantine che hanno espresso un’ottima qualità per tutte le bottiglie presentate. Top Wine Vino Quotidiano al Chianti Rufina 2018 della Fattoria Il Lago. Le aziende recensite con ottimi commenti, oltre a quelle citate, sono: Colognole, Fattoria Lavacchio, I Veroni, Villa Travignoli, Grignano, Marchesi Gondi Tenuta Bossi, Podere Il Balzo.

Ernesto Gentili, dopo svariati anni di conduzione della Guida Vini de L’Espresso, ha creato un suo proprio sito “ ErGentili Wine Ratings” imperniato sulle note di assaggio dei vini, in piena autonomia e indipendenza di giudizio. Il cuore del sito è il Rating dei vini. Ecco i Rufina recensiti. Occorre notare che i punteggi possono apparire più contenuti rispetto a quelli di alcuni critici, soprattutto USA, ma questo perché si utilizza un range più ampio che parte da 80 punti, per dare una classificazione più dettagliata dei vini. La Fattoria Il Lago vede il suo Syrah IGT 2017 apprezzato con 90 punti, mentre il Pinot Nero 2017 ne ottiene 88, ed entrambi sono definiti vini ben caratterizzati nei profumi, agili, freschi e slanciati. 88 punti anche per il Vin Santo del Chianti Rufina 2002, 87 per il Chianti Classico Riserva 2016, mentre il Chianti Rufina 2018 è classificato con 84 punti. I vini della Fattoria Lavacchio sono definiti come capaci di distinguersi per la ricchezza del frutto e l’istintiva bevibilità. Il Chianti Riserva Puro 2016 ottiene 89 punti, come il Toscana Vendemmia Tardiva Oro del Cedro 2009, il Chianti Rufina Riserva Cedro ha 88 punti, come il Chianti Puro 2018. Infine troviamo il Chianti Rufina Ludié 2015 con 87 punti e il Chianti Rufina Cedro 2018 con 86. I vini di Frascole sono definiti come vini di beva e insieme vini di carattere, piacevoli nell’immediato ma in grado di sfidare con successo il decorrere del tempo. Il Chianti Rufina Riserva 2017 riceve la lusinghiera valutazione di 91 punti, il Chianti Rufina 2018 ha 88 punti e il Toscana Rosso Limine 2016 ha 86 punti.

Collezione di stelle dalla storica Guida Oro Veronelli. Riceve le 3 stelle ORO Frescobaldi con il Pomino Brut Rosè Leonia 2015, da poco entrato nell’empireo delle bollicine italiane. Mormoreto e il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti, entrambi del 2017, sono classificati con 91 punti, oltre a Pomino Benefizio Riserva 2018 e Pomino Brut Leonia 2016 con 92. I Veroni ottengono le tre stelle e 92 punti con il Vin Santo del Chianti Rufina Occhio di Pernice 2010. Altra pioggia di tre stelle quella che cade sulla Tenuta Bossi Marchesi Gondi: al Mazzaferrata 2015 vanno 93 punti, 92 al Chianti Rufina Riserva Vigna Poggio Diamante 2016 e al Ser Amerigo 2015 e ancora 92 punti al Vin Santo del Chianti Rufina Riserva Cardinal de Retz 2007. Sono in guida anche Villa Travignoli, la Fattoria Lavacchio, la Fattoria Il Capitano.

Le associazioni di sommelier AIS e FIS pubblicano due guide denominate Vitae e Bibenda rispettivamente. I massimi riconoscimenti di Vitae (4 VITI) vanno al Chianti Rufina Vigneto Erchi 2017 di Selvapiana, mentre il Vin Santo del Chianti Rufina Occhio di Pernice 2010 de I Veroni colleziona i 5 grappoli di Bibenda FIS.

La Guida Vini Buoni d’Italia del TCI recensisce esclusivamente vini da vitigni autoctoni e per questo motivo molti IGT che impiegano uve internazionali sono esclusi dal giudizio. Al vertice della classifica troviamo ben due vini della Corona, ovvero vini italiani dell’eccellenza che hanno entusiasmato le commissioni di degustazione nelle sessioni finali per la loro espressione del vitigno e del territorio di appartenenza. Vini con forte identità della Rufina il cui ricordo rimane impresso con la capacità di emozionare a lungo. Si tratta del Chianti Rufina Riserva del Don 2016 di Colognole e del Chianti Rufina 2018 di Selvapiana. Ottengono la Golden Star , ovvero quei vini che hanno concorso per la Corona, il Chianti Rufina Riserva Lastricato 2016 di Castello del Trebbio, il Pomino Brut Leonia 2016 di Frescobaldi, il Vin Santo del Chianti Rufina 2011 di Selvapiana.

Infine troviamo i primi risultati delle degustazioni eseguite dai principali Magazine cartacei e online internazionali, non vere e proprie guide assolute, ma i cui giudizi sono seguiti dai buyers internazionali che a loro volta sono orientati dalla disponibilità dei vini sui rispettivi mercati di riferimento. La classifica dei Top 100 di Wine Spectator è stata piuttosto avara di risultati per la Toscana nascosta, avendo premiato solo alcuni Brunello, Chianti Classico e Nobile di Montepulciano. Wine Advocate di Robert Parker ha invece premiato, tramite Monica Larner responsabile per l’Irtalia, l’Azienda I Veroni: un prestigioso punteggio di 97/100 è stato assegnato al Vin Santo del Chianti Rufina Occhio di Pernice 2009. “Il bouquet si svela con frutta candita, albicocche essiccate, zucchero bruno, sciroppo d’acero, porcini secchi, mela cotta e gelsomino”. Ottime valutazioni anche per i Chianti Rufina Riserva Vigneto Quona 2017 con 91/100, per il nuovo bianco Alba di Paola 2019 con 90/100, per il Chianti Rufina I Domi 2018 con 89/100, e per il Chianti Rufina I Domi 2019 con 88/100. Interessanti alcune considerazioni di Monica Larner che ricorda come “Two of these regions, Carmignano and Chianti Rúfina, recently celebrated important birthdays. The Granduca di Toscana Cosimo III drew the official lines for both wine regions on September 24, 1716, and I was there 300 years later to celebrate the important anniversary.” E, a riguardo del Vin Santo afferma che “Tuscany’s Vin Santo merits special UNESCO recognition or some other international prize along those lines”.

Altri interessanti piazzamenti sono quelli di Vinum di Christian Eder, che pubblica in Germania, Austria e Svizzera. Questo l’elenco dei risultati prestigiosi dei vini della Rufina per la classifica Top of Toskana 2021. Troviamo tra i primi 10 della classifica con 17,5/20 il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti 2016 di Frescobaldi, il Chianti Rufina Riserva Villa Bossi 2016 dei Marchesi Gondi, il Chianti Rufina Riserva Cedro 2016 di Fattoria di Lavacchio, poi con 17/20 punti il Chianti Rufina Riserva Lastricato 2016 di Castello del Trebbio, e il Chianti Rufina Riserva Vigneto Quona 2017 de I Veroni. Nell’universo Chianti la sottozona Rufina si aggiudica 5 posizioni di vertice su 10, un risultato di tutto rispetto. Scorrendo ancora la classifica, troviamo con 16,5 punti il Chianti Rufina 2016 di Cantine Bellini, il Chianti Rufina Riserva Poggio Gualtieri 2016 di Fattoria di Grignano, il Chianti Rufina Riserva del Don 2015 di Colognole, il Chianti Rufina Riserva Pian dei Sorbi 2016 dei Marchesi Gondi. Poi abbiamo con 16 punti il Chianti Rufina Riserva 2016 di Podere il Pozzo, il Chianti Rufina Riserva Tegolaia 2017 di Travignoli, il Chianti Rufina Riserva 2016 dell’Azienda Agricola Balbi Fattoria Il Capitano, il Chianti Rufina Riserva 2015 di Podere Il Balzo, il Chianti Rufina 2015 della Fattoria Il Lago. Nell’universo dei Chianti Riserva, la sottozona Rufina piazza complessivamente 16 vini su 45 nell’alta classifica, il che significa che più di un terzo dei vini d’eccellenza provengono dalla DOCG degli Appennini tra Arno e Sieve.

La rivista inglese Decanter Magazine, una delle più autorevoli del mondo, organizza ogni anno un concorso internazionale, il DWWA Decanter Wine World Award, che conferisce le medaglie “Best in Show”, di platino, d’oro, d’argento e di bronzo o la semplice lode. Per la Rufina troviamo: Frescobaldi Argento 91 punti con il Mormoreto 2016, Marchesi Gondi Argento 90 punti con il Mazzaferrata 2015, e Bronzo 87 punti con Chianti Rufina Riserva Villa Bossi 2016. Poi Il Castello del Trebbio con Argento 90 punti per il Chianti Rufina Riserva Lastricato 2015, Cantine Bellini Bronzo 89 punti per il Chianti Rufina Riserva 2016 e Bronzo 87 punti per il Chianti Rufina 2017, Bronzo 88 punti per l’IGT Comedìa 2016, Argento 90 punti per il Mamb-O Dominante 2017, infine Podere Il Pozzo Bronzo 87 punti per il Chianti Rufina Riserva 2016.

Per il futuro, fanno ben sperare i risultati della appena conclusa vendemmia 2020, equilibrata in tutte le sue fasi, sicuramente in linea con le migliori annate del vino della Rufina. Dovrebbe vedere la luce anche il nuovo progetto inteso ad identificare il miglior vigneto di sangiovese per ogni azienda, con etichette, quindi, che saranno dedicate a singole vigne ambasciatrici della migliore espressione del concetto Rufina. Inoltre siamo in attesa dei primi prodotti di due nuovi e molto promettenti ingressi in seno al Consorzio. Borgo Macereto è l’azienda agrituristica della Famiglia Foscarini ed ha presentato quest’anno i suoi primi vini molto armonici e ben centrati, come il Chianti Rufina La Fuga 2018, l’Incipit IGT Toscana 2016 e il bianco Doppio Senso 2019. Ormae Vinae è l’azienda degli imprenditori russi Alexey Kondrashev e Ella Korop ed ha immesso a settembre le sue prime bottiglie sul mercato, un rosato il Gioiellae 2018, base sangiovese, e un rosso IGT, il Primae 2017, un sangiovese 50% e cabernet sauvignon 50%, in attesa, nel 2021, del Top aziendale a base di solo sangiovese.

Per ulteriori informazioni:

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RUFINA (FI)

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